MAGAZZINO61 dedicherà particolare attenzione e tempo alla presentazione e valorizzazione critica dell’opera “Imagini della Divina Commedia” del pittore Amos Nattini (1892 – 1985).
Amos Nattini, genovese di nascita, fu artista ben noto in ambito artistico internazionale particolarmente per le sue illustrazioni, o meglio Imagini, come le ebbe a definire lui stesso, dell’opera dantesca, impresa titanica che lo impegno per più di venti anni e sette mesi dal 1919 al 1939.
Come scrisse Rossana Bossaglia, presentando il catalogo della mostra omonima a Palazzo Sanvitale sede della Banca del Monte di Parma e della Fondazione Monte Parma tenutasi nel 1995, dopo un lunghissimo periodo di tempo durante il quale non si aveva più notizia del destino dell’opera, la storica dell’arte definì Nattini “un artista che operò con passione e con grande decoro, mantenendo sempre rigorosa la qualità professionale e di ricerca, conducendo sperimentazioni tecniche straordinarie ottenendo riconoscimenti ma anche periodici oblii. “Proseguendo nella descrizione Bossaglia scrive” l’interesse per la produzione di Nattini è nello specifico indirizzato alle sue illustrazioni della Divina Commedia, una per canto. L’interesse si collega a una generale attenzione per la fortuna dell’universo dantesco nelle arti figurative, che ha trovato addirittura luoghi esemplari di studio e di esposizione, quale la Casa di Dante in Abruzzo.” Luogo nel quale l’opera di Nattini ebbe addirittura due occasioni di esposizione successivamente alla mostra di Palazzo Sanvitale:
– Amos Nattini e Dante, a cura di Corrado Gizzi, editoriale Giorgio Mondadori del 1989;
– Dante istoriato, ventanni di ricerca iconografica dantesca, a cura di Corrado Gizzi, 1999, Skira – catalogo nel quale figura anche Amos Nattini.
A questi importanti eventi fece seguito la mostra tenutasi nel 2005 a Villa Soragna, sede espositiva del Comune di Collecchio, Amos Nattini 1892/1985 Viaggio Verso Eden, a cura di Marzio dall’Acqua, in occasione della quale venne esposta anche una ragionata selezione delle illustrazioni dantesche.
La definitiva consacrazione in terra d’Emilia fu senz’altro la mostra “Divina Commedia, le visioni di Doré, Scaramuzza, Nattini.”, tenutasi nel 2012 alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo, curata da Stefano Roffi, che suggellò in poche righe di testo l’importanza della occasione espositiva in occasione della quale si potessero ammirare “tre grandi visionari, riusciti nell’impresa di rappresentare per segni e colori quanto i versi di Dante hanno espresso in una delle forme poetiche più elevate di ogni tempo.”
Come non ricordare infine il legame di Amos Nattini con il territorio di Collecchio con il quale lui e la moglie Elena instaurarono un profondo sentimento di appartenenza pur caratterizzato da un estremo raccoglimento che li vide vivere appartati nell’eremo di Oppiano di Gaiano una lunga storia d’amore e d’arte, ispirata e protetta dalle mura dall’ex eremo benedettino, giunto in loro proprietà tramite un loro parente per parte della madre di Amos NAttini, il Conte Patrioli, che lo rilevò nel 1861 dai beni requisiti agli ordini religiosi ed entrati in possesso dello Stato Italiano.
In questo luogo pianeggiante in vista delle colline, lambito dal corso del fiume Taro e costeggiato dall’antica Strada Francigena videro la luce le magnifiche illustrazioni ad acquerello della Divina Commedia, e tutta la successiva e vasta produzione pittorica per la quale venne anche definito come “il pittore dell’Appennino”, senza dimenticare i dipinti a sfondo mitologico a descrizione dell’impresa dello svuotamento del lago di Nepi per il recupero delle navi romane e tutta la produzione relativa ai mestieri ed al lavoro dall’agricoltura all’industria.
Ricordiamo inoltre il Nattini partigiano resistente contro l’occupazione nazifascista e successivamente primo sindaco di Collecchio liberata nel 1946.
Come si può intuire da questa breve presentazione la proposta espositiva di MAGAZZINO61 sarà un’opportunità per conoscere a fondo l’uomo e l’artista e il pubblico potrà immergersi profondamente nell’universo artistico dantesco di Nattini che suscita ancora oggi, a quasi 80 anni di distanza dal suo completamento, vivide emozioni e profonde riflessioni.
Il team curatoriale del MAGAZZINO61 ha lavorato a stretto contatto con gli eredi dell’opera con lo scopo di valorizzarla, mediante una metodologia espositiva mirata su poche opere per volta analizzate secondo diversi percorsi artistici, culturali, filosofici, poetici ed anche musicali.
La mostra non solo celebrerà il genio creativo di Nattini, ma offrirà anche al pubblico l’opportunità di esplorare il processo artistico grazie alle scansioni ad alta fedeltà dei dipinti, operazione svolta in collaborazione con il Dipartimento di Fisica dell’Università di Parma con la consulenza del prof. Fernando Fermi e della prof.ssa Maura Pavesi, atto tecnico che consentirà di cogliere le diverse tecniche pittoriche, le influenze e le tematiche che hanno ispirato il lavoro dell’artista.